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Bonus in edilizia, attenzione al contratto collettivo applicato dall'impresa

I bonus legati ai lavori e alle ristrutturazioni edili sono collegati all'applicazione, da parte dell'impresa esecutrice, dei contratti collettivi del settore edile stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali più rappresentative sul piano nazionale.
L’Agenzia delle Entrate, con una circolare del 27 maggio 2022, ricorda che i bonus legati ai lavori di ristrutturazione sono collegati all'applicazione, da parte dell'impresa esecutrice, dei contratti collettivi del settore edile stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali più rappresentative su scala nazionale.
Infatti per ottenere il godimento delle seguenti detrazioni fiscali riguardanti:
- incentivi per l'efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica per auto elettriche;
- detrazioni per gli interventi finalizzati al superamento e l'eliminazione di barriere architettoniche;
- credito d'imposta per l'adeguamento degli ambienti di lavoro;
- interventi di ristrutturazione edilizia e per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici;
- ristrutturazioni per “sistemazione a verde” di aree private;
- il bonus facciate;
il datore di lavoro che esegue opere di importo superiore a 70.000 Euro è tenuto ad indicare nel contratto di prestazione d'opera o di appalto e nelle relative fatture che i lavori edili sono eseguiti in applicazione dei contratti collettivi del settore edile, nazionale e territoriali, stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali più rappresentative sul piano nazionale.