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Bonus esentasse fino a € 600,00 anche per le utenze domestiche

Per il solo anno d'imposta 2022 i datori di lavoro possono concedere ai propri dipendenti somme o rimborsi per contenere il costo di energia elettrica, acqua e gas naturale fino a € 600,00 in esenzione da imposte e tributi.

Per il solo anno d'imposta 2022 i datori di lavoro possono concedere ai propri dipendenti somme o rimborsi per contenere il costo di energia elettrica, acqua e gas naturale fino a 600€ in esenzione da imposte e contributi. L’Agenzia delle Entrate ha fornito alcune precisazioni.

Di cosa parliamo?

Non concorre a formare il reddito di lavoro dipendente il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati al lavoratore se il valore complessivo degli stessi non supera € 258,23. Questa è la regola generale ma, per il 2022, grazie al Decreto Aiuti bis il limite è stato innalzato da € 258,23 a € 600,00 e tra i fringe benefit concessi ai lavoratori dipendenti (e ai percettori di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente quali tirocinanti o collaboratori coordinati e continuativi) è possibile includere anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche.

Per utenze domestiche si intendono quelle relative a immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che vi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio. Vi rientrano anche le utenze per uso domestico intestate al condominio e quelle intestate al proprietario dell'immobile con espressa previsione nel contratto di locazione di una forma di addebito analitico a carico dell'affittuario. Le spese devono riguardare immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti, sulla base di un titolo idoneo:

  • dal dipendente;
  • dal coniuge del dipendente;
  • dai suoi familiari;

a condizione che ne sostengano effettivamente le relative spese, pertanto non occorre aver stabilito nell'immobile la residenza né il domicilio. Non vi è alcun obbligo di prevedere la concessione di tali somme ad una platea uniforme di beneficiari né a particolari categorie di dipendenti, quindi il datore di lavoro potrebbe decidere di erogare il beneficio ad personam ed a prescindere da festività o ricorrenze.

Cosa succede se supero il limite di € 600?

Il limite di esenzione in capo al lavoratore tiene conto della presenza di più benefit determinati con criteri differenti, in tal caso occorre procedere alla somma dei valori ottenuti e verificare il superamento della soglia per il medesimo anno d'imposta. Se, in sede di conguaglio, il valore dei beni o dei servizi prestati, nonché delle somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro, risultasse superiore al limite di € 600, l'importo concorrerebbe. Integralmente alla formazione del reddito (e dell'imponibile contributivo), quindi anche la quota di valore inferiore a € 600.

Come richiedere il bonus e la documentazione occorrente?

È importante precisare che non esiste alcun obbligo di concedere tali benefit che, pertanto, restano una libera scelta dell'azienda. Il datore di lavoro che sceglie di concederli deve acquisire e conservare la documentazione giustificativa di spesa oppure una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, rilasciata dal lavoratore in cui egli attesti di essere in possesso della documentazione comprovante il pagamento delle utenze domestiche con gli elementi identificativi come l’intestatario, il numero delle fatture, tipo di utenza, importo pagato e data di pagamento. Se l'intestatario è un soggetto diverso dal lavoratore, sarà necessario indicare il rapporto intercorrente tra i due soggetti (ad esempio il coniuge o altro familiare). Alla già menzionata documentazione è necessario allegare un'ulteriore dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà in cui il lavoratore attesti, in relazione alle stesse fatture, che esse non sono state oggetto di rimborso o pagamento, totale o parziale, da parte dello stesso o di altro datore di lavoro. Il lavoratore deve conservare tutta la documentazione per eventuali controlli da parte dell'Amministrazione finanziaria.