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Ufficiale la proroga dello split payment fino al 30.06.2026

Split

Con la pubblicazione sulla G.U.U.E. della specifica Decisione del Consiglio UE è stata ufficializzata la proroga fino al 30.06.2026 per l'applicazione dello split payment per le cessioni/prestazioni a favore delle Amministrazioni Pubbliche e delle società/Enti ad esse "collegati".

È ormai ufficiale la pubblicazione, nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, della Decisione di esecuzione del Consiglio UE che autorizza l’Italia a prorogare l’applicazione dello “Split payment”, con effetti già dal 1° luglio scorso. Tale scelta nasce dalla richiesta italiana di una nuova proroga a partire dal 1° luglio 2023 fino al 31 dicembre del 2026, tuttavia l’Unione Europea ha ritenuto necessario concedere tale proroga fino al 30 giugno dello stesso anno.

Per maggiore chiarezza è di seguito riportato il dispositivo:

 “la deroga richiesta dovrebbe essere limitata nel tempo in modo da consentire di valutare se la misura speciale sia idonea ed efficace. L’autorizzazione dovrebbe pertanto essere prorogata fino al 30 giugno 2026, lasciando così tempo sufficiente per valutare l’efficacia delle misure attuate dall’Italia al fine di ridurre l’evasione fiscale nei Settori interessati. Al fine di garantire il seguito necessario nel quadro della deroga richiesta e, in particolare, di valutare l’impatto sui rimborsi dell’Iva ai soggetti passivi ai quali si applica la deroga, l’Italia dovrebbe essere tenuta a presentare alla Commissione, entro il settembre 2024, una Relazione sulla situazione generale dei rimborsi l’Iva ai soggetti passivi, compreso in particolare il tempo medio necessario per i rimborsi, e sull’efficacia della misura speciale e di ogni altra misura attuata dall’Italia al fine di ridurre l’evasione fiscale nei settori interessati. La relazione dovrebbe includere un elenco delle varie misure attuate con la relativa data di entrata in vigore”.

Sulla base di tale Decisione, il meccanismo continuerà ad applicarsi senza soluzione di continuità fino al 30 giugno 2026 e, almeno in una prima fase, nei confronti dei medesimi soggetti oggi interessati dalla Misura. Da notarsi, tuttavia, che a decorrere dal 1° luglio 2025 le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate a favore delle Società quotate in borsa incluse nell’Indice FTSE MIB non saranno più comprese nel campo di applicazione della Misura.