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Intervista a Bozzetta Fabrizio

Bozzetta Fabrizio

Dolomitics papillons: il papillon delle dolomiti, unico, imperfetto e artigianale

Fabrizio Bozzetta è un artigiano artista che ha la passione per i papillon. Ha 24 anni ed è di Panchià. Dopo essersi diplomato al liceo artistico ha cominciato il suo percorso come autodidatta nella creazione di papillon e gadget personalizzati.

  • Come è nata la tua passione per i papillon?
    Sono figlio di albergatori durante il liceo a fine scuola e nei fine settimana davo una mano in albergo, come cameriere. Un giorno mi sono accorto che nessuno indossava la “farfalla”, così ho iniziato io indossando i più classici.  Circa 4 anni fa, ho iniziato a cercare un papillon particolare per festeggiare il Capodanno, un mio collega mi ha lanciato l’idea di guardare qualche tutorial per vedere come si fanno in modo che potessi realizzarne uno. Mi è sembrata una buona idea così tra un video e l’altro su Youtube mi sono appassionato ed ho iniziato con la cucitura a mano e la colla a caldo. Ovviamente la qualità del lavoro inizialmente lasciava molto a desiderare.
  • E poi è nata Dolomitcs Papillon.
    Tra il 2016 e il 2017 ho iniziato a fotografare le mie creazioni e a postare su un nuovo profilo Instagram e sul sito www.dolomiticspapillons.it.
    Nel novembre 2017, su suggerimento di mia sorella, ho comprato una macchina da cucire. Grazie ad alcune lezioni di cucito assieme ad una mia parente che si era resa disponibile ho perfezionato il mio lavoro.
    Così è nata Dolomitcs Papillon un marchio che si ispira alle bellezze e alle unicità del nostro territorio, le Dolomiti, uniche nel proprio genere.
  • Quali sono i tuoi prodotti?
    Creo prodotti per tutti, bambini, donne e uomini. Produco elementi di stile da utilizzare come accessori adatti ad ogni occasione. Ad esempio, oltre ai papillon, ho realizzato pochette, zainetti, bretelle, porta chiavi e adesso voglio a provare a fare qualche t-shirt personalizzata.
    Sono molto attento anche all’aspetto ambientale, infatti realizzo anche papillon in sughero e carta di giornale, perché è un modo di dare nuova vita ad oggetti che altrimenti verrebbero buttati.
  • Perché Dolomitics?
    Il nome non è stato deciso a caso. Siamo partiti con dei semplici nomi meno comuni e meno visti come brand per poi arrivare ad una parola che richiami la mia zona di origine e il finale di papillons. Ecco perché Dolomitics Papillons. Un nome originale che dà valore alle mie creazioni e unicità proprio come le stesse montagne che sono Patrimonio UNESCO.
  • Hai fatto diversi mercatini e hai partecipato anche ad una grande fiera…
    Un anno dopo aver preso la macchina da cucire, ho iniziato a fare qualche mercatino, il primo è stato nel 2018 con il CML di Ziano di Fiemme come hobbista. Nel 2019 ho partecipato alla prima grande fiera, “Artigianato in Fiera” evento nella città di Milano alla quale in nove giorni hanno partecipato da 600mila ad un 1 milione di persone, è andata molto bene. 
  • Come ha inciso la situazione del corona virus con i tuoi progetti?
    La situazione Covid ha complicato la mia idea, volevo fare 5 fiere l’anno. Purtroppo, a causa delle restrizioni ho dovuto annullare il tutto. Il mercato del papillon è molto di nicchia e ora che non ci sono più eventi come matrimoni e cerimonie è ancor più complicato. Nonostante ciò, non mi sono fermato e continuo con molto entusiasmo con la produzione dei miei prodotti.
    Inoltre, grazie a delle mie amiche fotografe, faccio foto ai miei prodotti e li carico sui vari canali social (Instagram, Facebook).
  • Qual è il tuo sogno e i tuoi obiettivi per il futuro?
    Il sogno è trasformare la mia passione in un vero e proprio lavoro in modo da dedicarci molto più tempo.  La situazione che stiamo vivendo ha rallentato questo desiderio, ma sono molto motivato e sono sicuro che riuscirò a fare questo passo.