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Intervista a Braito Maddalena

Braito Maddalena

Tito Speck - il Maso dello Speck: la grande passione e tradizione della famiglia Braito che lavora le materie prime per regalare al cliente un’esperienza unica. E la grande rete di realtà locali che collaborano insieme per valorizzare il proprio territorio.

  • Maddalena Braito hai deciso di immergerti nell’azienda di famiglia, ci racconti com’è iniziato il tuo percorso?
    Possiamo dire che il Maso e l’agriturismo sono sempre stati una componente costante nella mia vita. Durante l’estate, quand’ero piccola, trascorrevo le giornate nella macelleria a far compagnia ai miei nonni. Quando sono cresciuta, ho iniziato ad aiutare i miei genitori con il ristorante dove alternavamo i turni di lavoro alle serate tutti insieme con lo staff. Successivamente ho fatto altre esperienze e mi son laureata in architettura allo Iuav di Venezia. Una volta concluso il mio percorso universitario, però, mi son resa conto che la mia vera passione era la gestione del Maso e dell’agriturismo e così mi son dedicata anima e corpo all’attività di famiglia. Ora mi occupo principalmente della gestione dei clienti dal lunedì e venerdì e nei weekend do una mano nel ristorante: diciamo che non mi annoio mai e che cambio spesso mansioni, ma questo è proprio l’aspetto che maggiormente mi soddisfa del mio lavoro.
  • Tito Speck - il maso dello speck, un nome che rimanda subito ad uno dei prodotti più tipici del nostro territorio, ma allo stesso tempo richiama anche la tradizione familiare. Ci racconti la storia della vostra attività, che da anni è sinonimo di prodotti di alta qualità del territorio?
    La storia di Tito Speck inizia con mio nonno, che ha sempre avuto una macelleria a Daiano, dove si era specializzato nella produzione di speck. È stato proprio lui a trasmettere la passione per l’arte della lavorazione dello speck a mio padre, che sin da bambino aiutava in macelleria. Poi per un lungo periodo mio padre ha lavorato nel settore immobiliare ma alla fine il richiamo della tradizione familiare è prevalso, così nel 2005 ha avviato una piccola produzione di speck e salumi tipici nella stalla di famiglia a Daiano, riconvertita a Maso. Inizialmente l’attività era molto limitata e non prevedeva l’agriturismo con il ristorante: il servizio di ristorazione è cominciato come una taverna dove mio padre chiamava gli amici a degustare le sue nuove specialità; col passare del tempo, però, mio padre ha pensato che sarebbe stato bello far provare le nostre specialità a più persone, in un clima molto accogliente e familiare e così, abbiamo aperto l’agriturismo.      
  • Una piccola attività familiare che col passare degli anni è diventata una realtà conosciuta in tutta Italia con diversi punti vendita sparsi nel territorio, quali sono state le fasi di questa trasformazione?
    Inizialmente la sfida più difficile è stata soprattutto farsi conoscere ed apprezzare, sia dai valligiani, sia da chi sceglie la Valle di Fiemme per le proprie vacanze. Appena avviata l’attività mio padre ha iniziato a collaborare con gli alberghi della Valle, che sin dall’inizio si sono dimostrati molto disponibili nell’organizzare delle degustazioni di prodotti tipici per i loro clienti nel nostro Maso. All’inizio venivano proposte cene su prenotazione per chi volesse vivere l’esperienza di una cena in un maso tradizionale poi, visto il positivo riscontro, abbiamo deciso di offrire un servizio continuativo, tutti i giorni a pranzo e a cena.
    Così, con il tempo e la costanza, il nostro impegno è stato premiato: i salumi del Maso dello Speck sono stati apprezzati e conosciuti anche al di fuori della Valle di Fiemme. Attualmente, infatti, contiamo 12 punti vendita di propria gestione in Trentino e Alto Adige.
  • Una domanda un po’difficile Maddalena, qual è la caratteristica che rende unico e immediatamente riconoscibile il vostro prodotto?
    Noi puntiamo molto sulla qualità delle materie prime e su una lavorazione il più tradizionale e sostenibile possibile: il nostro cavallo di battaglia è lo Speck Riserva, realizzato con cosce di suino Nazionale, un prodotto dal gusto delicato, frutto di una stagionatura lenta e di un’affumicatura dolce. Un altro aspetto per noi molto importante è la tradizione, che cerchiamo di trasmettere facendo provare al cliente quel clima familiare che ci contraddistingue sin dall’inizio. Curiamo ogni aspetto nei nostri negozi: raccontiamo la storia che si cela dietro ai prodotti e, anche un aspetto apparentemente secondario come l’arredamento, diventa fondamentale per rispecchiare e rimandare al nostro Maso tra i boschi di Daiano.
  • Dal tuo racconto emerge che il legame con la Val di Fiemme è stato un aspetto fondamentale per la vostra attività, che significato hanno per voi la Val di Fiemme e la sua comunità?
    La collaborazione è fondamentale, soprattutto in una valle, perché sono convinta che per valorizzare le eccellenze del territorio è necessario fare un gioco di squadra. Così, fin dall’inizio, abbiamo chiesto aiuto a delle strutture stabili come gli alberghi per farci conoscere sia dai turisti che dalla gente del posto. Con il passare degli anni abbiamo sempre partecipato agli eventi organizzati in Valle per promuovere i nostri bellissimi territori. Per noi il legame con la Valle si unisce anche alla rete di connessioni che abbiamo con le numerose aziende agricole presenti sul territorio: sia nel ristorante che nei negozi utilizziamo e proponiamo prodotti di caseifici e birrifici locali.
  • E per concludere come state affrontando questo periodo surreale e come vi state organizzando per la ripartenza?
    In questo periodo i negozi e il ristorante sono chiusi per tutelare i nostri clienti e chi collabora con noi, ma stiamo sperimentando molto in materia di e-commerce. Una formula tutta nuova per noi che puntiamo molto sul contatto diretto con il cliente, ma ci siamo organizzati attraverso varie formule che permettono di gustare tutti i nostri prodotti direttamente a casa. Inoltre, siamo molto attivi sui canali social, soprattutto grazie all’aiuto di mai sorella Federica che da poco è entrata in azienda: in questo modo cerchiamo di mantenere un contatto e un dialogo con i nostri clienti nell’attesa di poter tornare a aprire le porte del nostro Maso. Stiamo anche prendendo degli accorgimenti per la riapertura, che sarà sicuramente una bella sfida, ma che sono sicura tutta la Valle affronterà con lo spirito di collaborazione che la contraddistingue.