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Intervista a Delladio Marco

Delladio Marco

FisicaMente: il centro di professionisti della riabilitazione

Un team su cui fare affidamento, professionisti che non si limitano a esercitare la propria professione ma che credono in valori comuni: questo è uno degli ingredienti del successo di FisicaMente secondo il dottor Marco Delladio, fisioterapista e titolare del centro. FisicaMente è una nuova realtà nel settore della saluta che nasce a Predazzo nel 2016.

  • La prima domanda forse è scontata: raccontaci chi sei.
    Io sono Marco Delladio, sono cresciuto a Panchià, in Val di Fiemme, e sono fisioterapista. Dal 2009 lavoro come libero professionista da allora ma nel 2016 ho deciso appunto di dar vita a FisicaMente a Predazzo, sempre nella Valle e ne sono il titolare.
  • Vi occupate di riabilitazione a 360°, quanti professionisti lavorano con te?
    Esatto: al paziente viene sempre garantito l’accesso allo specialista con maggior competenza rispetto alla propria necessità medica. L’obiettivo è quello di fornire all’utenza locale un centro polivalente altamente specializzato, senza doversi allontanare all’interno del territorio regionale, che offra una gamma di servizi mirati e professionali sempre disponibili. Siamo una decina di professionisti più o meno presenti nel centro: io sono affiancato da due giovani fisioterapisti, un ragazzo e una ragazza.
    Poi si alternano un ortopedico e un medico sportivo presenti due volte al mese e altri professionisti: podologo, osteopata, dietista e agopuntore una o due volte a settimana. Tutti e tutte altamente specializzati.
  • Qual è il vostro rapporto col territorio in cui avete scelto di operare?
    Io appunto sono cresciuto in questa valle e sono sempre stato innamorato del posto in cui sono nato e cresciuto. Gli altri del team hanno anch’essi legami personali più o meno forti con questo territorio: c’è chi come me ci è cresciuto, c’è chi ha famigliari, chi arriva dai paesi limitrofi. Un centro come questo funzionerebbe ovunque penso, ma è bello poter lavorare e creare un valore aggiunto da offrire al posto che ami.
  • E sul piano professionale avete avviato collaborazioni con altre realtà limitrofe?
    È uno dei nostri progetti a breve termine: siamo nati da poco quindi ci siamo concentrati sull’apertura del centro e la sua crescita. Dall’inizio però siamo cresciuti molto, soprattutto in termini di fatturato (abbiamo visto una crescita del 40% dal 2018 al 2019) e stiamo pensando infatti di ampliare il nostro spazio aggiungendo uno spazio funzionale all’interno del centro. Comunque per ora stiamo lavorando per costruire dei rapporti coi medici di base guadagnando confidenza e fiducia con tempo, professionalità e passione.
  • Com’è stato aprire una nuova realtà da zero, qual è stata la difficoltà più grande per te e soprattutto: qual è stato il motivo che ti ha spinto a farlo?
    Devo dire che prima di aprire FisicaMente godevo già di una buona reputazione personale come libero professionista che ho costruito negli anni, quindi non sono partito proprio da zero. Nel primo periodo l’avviamento è stato lento, abbastanza complicato, sia a livello burocratico sia a livello economico ma non ero solo: il mio team è stato un elemento molto positivo e di aiuto durante tutto il processo. Siamo uniti, condividiamo gli stessi valori e abbiamo messo insieme le nostre energie per farcela, non abbiamo lavorato come individui ma come gruppo.
    All’ultima domanda posso rispondere sotto due punti di vista. Ho intrapreso questo percorso perché avevo un sogno: dare vita a qualcosa di bello, creare valore da offrire al mio territorio, per gli altri.
    C’era un concorrente già presente sul territorio ma questo non mi ha fermato: sapevo che avremmo offerto qualcosa di utile per la popolazione. La spinta definitiva e il coraggio per fare questo passo è arrivata dalla volontà di creare una fonte di reddito personale che non dipendesse esclusivamente dalle ore del mio tempo che trascorrevo in studio. Ora so che tutto procede, continua e funziona anche se non sono presente e ho più tempo e flessibilità per vedere mio figlio, ha quattro anni e mezzo.
  • Un’ultima domanda: cosa diresti a un giovane con un’idea imprenditoriale in testa?
    L’imprenditorialità giovanile è un tema che mi sta molto a cuore e spero davvero che questo fenomeno si diffonda sempre di più, spero solo che riescano a vedere le cose nella giusta prospettiva. Molti giovani crescono coi social network (che anch’io utilizzo ma forse in maniera diversa) e mi auguro che riescano a capire qual è davvero il loro sogno e a trovare la strada pratica per realizzarlo. Che non si perdano nel mondo fittizio ed edulcorato che viene mostrato sullo schermo ma che si rimbocchino le maniche per costruire quello che sognano nella vita reale.