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Intervista a Dellagiacoma Katia

Dellagiacoma Katia

Per Katia Dellagiacoma agriturismo è sinonimo di cucina tipica, locale e genuina. Nell'Agritur Maso Lena, che Katia gestisce insieme ai suoi fratelli, è possibile infatti trovare prodotti del territorio fatti in casa. L'Agritur si trova a Predazzo, immerso nel verde della Val di Fiemme.

  • Raccontaci la tua storia. Dove sei nata e qual'è stato il tuo percorso di vita e professionale che ti ha portato ad aprire un agriturismo?
    Sono nata a Cavalese nel 1990 e vivo a Predazzo. Dopo aver concluso i 5 anni di liceo ad indirizzo commerciale turistico a Cavalese ho frequentato due anni di agraria a San Michele all'Adige, per stare nel settore dell'azienda agricola di famiglia.
  • Hai aperto l’agritur Maso Lena, puoi iniziare spiegandoci qual’è l'origine del nome?
    Maso perché si tratta di un maso, abbiamo la stalla proprio vicino all’agritur immerso nel verde. "Lena" invece è il nostro soprannome di famiglia, siccome a Predazzo ci sono molte famiglie con il nostro cognome, siamo conosciuti da tutti proprio per il soprannome. 
  • Hai detto che si tratta di un'azienda a conduzione familiare, come è iniziata l'attività e con chi?
    In famiglia siamo io, mio papà e i miei due fratelli più piccoli che ci occupiamo dell'azienda. Mio fratello minore Mauro in estate gestisce la Malga Bocche ma in caso di bisogno ci siamo sempre per darci una mano l'un l'altro. Io mi dedico soprattutto alla gestione dell'agriturismo, mentre gli altri dell'azienda agricola. La nostra azienda è nata nel 1933 quando mio nonno all'età di 8 anni ha comprato la prima pecora con l'agnello. I miei bisnonni non erano contadini, mio nonno invece a 16 anni era già diventato il maggior proprietario di pecore qui a Predazzo; quando suo fratello è partito per la guerra mio nonno ha comprato anche le sue vacche da latte. Da quel momento ha iniziato ad avere sempre più animali, tenendoli in affitto in varie stalle del paese. Nel 1967 mio nonno ha costruito la sua prima stalla fuori dal centro del paese, in seguito mio padre ha fatto delle modifiche e migliorie, nel 1990, l’anno in cui sono nata io. Durante gli anni ci sono state delle modifiche e aggiunte, nel 1999 ha iniziato a costruire un nuovo fienile e nel 2001 ha inaugurato la stalla dove siamo tutt'ora.
  • L'attività è iniziata come allevamento allora?
    Sì, esatto. Inizialmente ci dedicavamo solo all'allevamento, con l'azienda agricola. In seguito, nel 2009, abbiamo aperto Maso Lena. Dal 1993 gestiamo la Malga Bocche dove abbiamo un altro agriturismo nel quale facciamo servizio solo per il pranzo. Aprire l’agriturismo a Predazzo era il sogno di mia mamma che è venuta a mancare nel 2001. Ora siamo fieri di aver esaudito il suo sogno e di portarlo avanti tutti insieme.
  • L'Italia è la culla dell’agriturismo, sono oggi più di 24 mila le aziende agrituristiche autorizzate secondo l'Istat. Cosa significa per la famiglia Dellagiacoma appartenere a questa grande tradizione?
    Per aprire un agriturismo è fondamentale la coerenza; infatti è la famiglia che apre le porte della propria casa per accogliere le persone e offrire ai clienti che vengono dalla città prodotti del territorio, prodotti trentini, locali e anche prodotti fatti in casa. Di fatto il requisito essenziale per poter essere definiti agriturismo è avere alle spalle un'azienda agricola con una produzione propria; può essere di animali, erbe officinali, frutta o verdura.  
  • E tu hai introdotto qualche novità nella gestione dell’agritur? Appartieni a una generazione diversa, forse hai uno stimolo diverso rispetto ai tuoi genitori? 
    L’agriturismo non è come un albergo che ti inventi, qualsiasi cosa tu proponga dev’essere inerente all’agritur. Logico che noi ogni anno facciamo degli investimenti, magari miglioriamo qualcosa, ma in linea di massima mi piace rimanere sul concetto che abbiamo sempre avuto delll’agriturismo, ovvero una gestione casalinga, dove i clienti vengono coccolati e accuditi dalla nostra famiglia, di fatti abbiamo solo 8 stanze disponibili.
  • Allevate cavalli e disponete anche di alloggi per cavalli? Che altri animali allevate? 
    Abbiamo l’allevamento del cavallo nordico, ma teniamo anche altre razze come haflinger e tpr, sempre cavalli da lavoro con i quali offriamo anche ai clienti il giro con la carrozza o con la slitta. In estate offriamo le stalle per poter tenere i cavalli alle persone che vengono in vacanza e vogliono farsi un paio di giorni a cavallo, visto che i nostri li spostiamo tutti alla Malga Bocche; anche là facciamo il giro con la carrozza, portiamo i clienti dall’arrivo dell'impianto alla malga e ritorno. Oltre i cavalli abbiamo la vacca pezzata rossa per il latte, poi abbiamo un po’ di pecore, capre, galline, conigli e cani da pastore maremmani.
  • Quali sono i piatti della cucina tipica che proponete? Quale piatto del vostro menu consiglieresti e perché? 
    Offriamo un menù tradizionale dove proponiamo tutti i formaggi che vengono prodotti al caseificio sociale di Moena, dove noi portiamo il latte delle nostre vacche. Parte dei salumi e affettati sono prodotti da noi o comunque li prendiamo da altri produttori sempre della Val di Fiemme. Tutti i primi piatti che proponiamo, dai canederli, alla pasta e gnocchi, sono fatti in casa. Anche le carni provengono tutte dal nostro allevamento, sia quelle di bovino che di suino. In alternativa quello che abbiamo al momento viene sempre preso dalle macellerie della valle, alle quali noi forniamo gli animali.
  • Parlando di turismo e di territorio com'è il tuo rapporto con la Val di Fiemme e la sua realtà?
    Collaboriamo con l'azienda di promozione turistica e siamo riconosciuti come agritur perché negli ultimi anni è aumentata la richiesta di piccole strutture. Per questo noi offriamo qualcosa di importante per la Val di Fiemme e Val di Fassa perché gli agriturismi sono molto ricercati, sia per alloggiare che come ristorazione, dato che le persone che vengono dalle città hanno meno occasioni di trovare prodotti a km0, mentre qui la varietà abbonda. Per le comunità delle valli gli agriturismi rappresentano il fiore all'occhiello.
  • Cosa significa lavorare in Val di Fiemme?  Avete mai pensato di andare da qualche altra parte? 
    La Val di Fiemme è la mia casa prima di tutto, dove sono nata, cresciuta e rimarrò sempre. Cercherò di continuare ad offrire ai clienti qualcosa di nuovo o qualcosa di speciale.
  • Ci sono dei progetti futuri, avete qualche sogno nel cassetto che non avete ancora realizzato?
    Sia a me che ai miei fratelli piacerebbe poter costruire all’interno dell'agriturismo un piccolo centro benessere; malgrado fosse un progetto da realizzare a breve, per via del Covid siamo rimasti chiusi parecchio e dobbiamo aspettare qualche anno, dando la priorità a qualche altro investimento. Un altro sogno è che mia figlia Vanessa possa in futuro lavorare insieme a me nell’agritur e l’azienda di famiglia.