Lorenzo Gabrielli è un ingegnere nel settore termotecnico che affianca al suo lavoro anche l’attività,
ormai decennale, nel campo del wellness e delle piscine. Socio dello Studio Delta Associato e attivo
nel volontariato locale, unisce competenza tecnica e visione territoriale, con un approccio che
coniuga innovazione e sostenibilità.
1. Raccontaci un po’ di te: di cosa ti occupi?
Sono originario di Predazzo e lavoro come ingegnere termotecnico. Mi occupo principalmente di progettazione termoidraulica, termoventilazione, prevenzione incendi ed energetica in ambito civile.
Negli anni ho intrapreso anche un secondo percorso dedicato al mondo del wellness, che oggi rappresenta un ambito importante del mio lavoro. Fornisco consulenza a professionisti che necessitino di supporto specifico riguardo progetti che prevedano centri benessere e, soprattutto, collaboro con Sanae - Wellness d’Autore, realtà specializzata nel settore, per la quale curo la parte di progetti esecutivi/costruttivi delle piscine da realizzare.
La mia attività si sviluppa, per la parte termotecnica, soprattutto in Val di Fiemme, mentre il settore Wellness mi permette di lavorare anche fuori valle/regione, in particolare nel settore alberghiero, dove cresce sempre di più la voglia di innovazione e di spazi dedicati al benessere.
Dal 1° agosto 2025 sono socio dello Studio Delta Associato, una realtà ben affermata in Val di Fiemme da oltre trent’anni, oggi punto di riferimento per la progettazione termotecnica ed energetica sul territorio. Lo studio, fondato e guidato da Massimo Cerquettini, con il quale collaboro dal 2019, mi ha permesso di fare esperienza e ora, come socio, mi concede l’occasione di potermi misurare come “co-pilota” in una struttura solida e allo stesso tempo dinamica, con un team di professionisti che condividono la stessa visione di qualità e innovazione.
Dedico volentieri del tempo anche ad altre attività: sono stato presidente dell’associazione New Generation (Associazione Giovani Soci della Cassa Rurale Val di Fiemme) e oggi sono membro del Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo San Gaetano di Predazzo.
2. Quale percorso di vita ti ha portato fin qui?
Il mio percorso è stato tutto furchè lineare, segnato soprattutto da esperienze ed occasioni colte. Ho iniziato con un diploma da geometra e poi, come naturale presecuzione degli studi, una laurea in Ingegneria Civile. Il mio interesse però si è ben presto rivolto al settore energetico. Ho quindi conseguito un master in Energia e Ambiente per l’edilizia.
Durante un tirocinio presso APRIE (Agenzia Provinciale Risorse Idriche ed Energetiche ) ho lavorato a una tesi che richiedeva lo studio di una formula per poter ridefinire l’indice di prestazione energetica dei nuovi edifici a basso consumo in funzione dell'esito del Bolwer Door Test. Formula che, solo dieci anni dopo, ho saputo essere diventata normativa Provinciale.
Durante tutto questo periodo ho avuto inoltre la grande fortuna di poter fare diverse esperienze, tra le quali alcune all’esterno in Europa, Cina e Stati Uniti. Queste esperienze sono state determinanti, mi hanno fatto crescere e hanno di certo rafforzato le mie soft skills. Successivamente, rientrato in Valle, ho avuto l’occasione di cominciare la mia esperienza nel settore del Wellness.
Tuttavia vedermi accreditata, seppur dopo tanti anni, la tesi sviluppata in APRIE, e sapere che tuttora questa formula viene applicata per gli edifici più performanti, è stata per me una fonte di grande soddisfazione e ha rappresentato una vera svolta: da lì ho deciso di investire nuovamente nel settore energetico civile.
Da quel momento ho iniziato a collaborare con lo Studio Delta Associato continuando però a coltivare anche il mio percorso nel settore wellness nel quale ho investito molte energie e al quale sono molto legato. L’obiettivo è ora di unire questi due mondi, portando un approccio integrato e innovativo alla progettazione.
3. Le esperienze all’estero hanno influenzato il tuo modo di lavorare e di vivere la professione?
Sì, moltissimo. Studiare e lavorare all’estero mi ha permesso di conoscere culture e approcci completamente diversi. In Cina, ad esempio, sono rimasto estremamente colpito dalla disciplina e dalla dedizione delle persone: un mondo molto diverso dal nostro, armonico a modo suo, che dovremmo imparare a conoscere meglio. Negli Stati Uniti ho scoperto un altro tipo di realtà, caratterizzata da una grande sensibilità alla sicurezza, che alle volte richiede una burocrazia complessa, ma anche una grande organizzazione.
Da ogni esperienza ho imparato qualcosa, ma ho anche capito che la mia indole non è quella di un ingranaggio in una grande macchina. Preferisco lavorare in un contesto più piccolo, dove posso avere un impatto diretto, confrontarmi con le persone e costruire il mio modo di lavorare.
In Val di Fiemme ho trovato un equilibrio che altrove sarebbe stato difficile: qui ho la possibilità di portare avanti uno studio tecnico, sperimentare, integrare nuovi strumenti e innovare. Mi piace pensare di alzare sempre un po’ l’asticella, di differenziarmi e di rendere il mio lavoro percepito come qualcosa di speciale. Tutto ciò che ho visto all’estero oggi si traduce nel mio approccio quotidiano: un sistema personale costruito nel tempo, che unisce esperienza, curiosità e voglia di migliorare.
4. Per te, qual è il valore di vivere in valle e far parte della comunità locale?
Apprezzo molto la Val di Fiemme per il suo senso di comunità, anche tra professionisti/aziende. Qui non percepisco una concorrenza “spietata” bensì costruttiva: ci si conosce, ci si aiuta, si può anche lavorare insieme per un obiettivo comune. Questo spirito cooperativo, ben sperimentato anche con New Generation, fa parte del nostro DNA e rappresenta un gran valore aggiunto.
Nei cantieri, ad esempio, percepisco un approccio più sistemico che da altre parti: se qualcuno ha un problema, trovi qualcuno che si mobilita per risolverlo. È un contesto piccolo, in cui ognuno si sente responsabile del risultato finale. Fare bene insieme significa fare bene per tutti.
In più, viviamo in un territorio straordinario. Tornare a casa ogni giorno e trovarsi circondati dalla natura è un privilegio. Qui si vive bene, in equilibrio tra lavoro, relazioni e qualità della vita.