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Intervista a Guadagnini Mattia 

Guadagnini Mattia

Mattia Guadagnini ha 38 anni ed è di Predazzo. Con la sua ditta - Biolegno - si occupa di trasporto e cippatura del legno. E quale valle migliore della Val di Fiemme per questa attività?

  • Qual è stato il tuo percorso? Come è nata Biolegno?
    Inizialmente io lavoravo per un’azienda che si occupa di disgaggi e messa in sicurezza di pareti rocciose in Val di Fiemme. In un secondo momento quando mio padre ha avuto bisogno di aiuto ho iniziato a lavorare con lui nei weekend fino a inserirmi gradualmente nell’azienda di famiglia. Dopo 3 anni c’è stata la possibilità di acquistare un cippatore, uno strumento per macinare la legna, dalla Magnifica Comunità di Fiemme, e ho iniziato così a inserirmi in quel mercato. 
  • Raccontaci la storia dell’azienda, come si è radicata nel territorio della Val di Fiemme?
    Inizialmente sono partito da solo e collaboravo spesso con un’altra azienda di Predazzo. Loro si occupavano dei trasporti mentre io di macinare il legno, dopodichè ho iniziato a comprare vari camion, ho assunto 4 o 5 dipendenti e a gestire da solo i trasporti. Purtroppo ho subìto un infortunio e ho deciso di riprendere a lavorare da solo con un solo collaboratore. Nel 2013 in Val di Fiemme non lavoravo tantissimo, così mi sono spostato momentaneamente a Borgo Valsugana. È cambiato tutto nel 2018, dopo la tempesta Vaia. Nella Valle c’è stata una grande richiesta di servizi legati all’attività boschiva, spostamento di tronchi e pulizia di alberi caduti. Ho sfruttato subito l’occasione per convertire nuovamente la mia azienda e ricominciare di nuovo l’attività in Val di Fiemme. Attività che ci impegna ancora oggi in particolare per l’isolamento e l’eliminazione delle piante affette dal bostrico. Un piccolo insetto che uccide le piante più deboli e che salta di albero in albero.
  • Questi alberi malati vengono recuperati?
    Questo insetto non va a danneggiare le proprietà del legno che di solito viene utilizzato per l'edilizia, per i trasporti oppure trasformato in pallet. Di solito non viene usato per realizzare mobili perchè alla lunga può prendere una nota blu, però la sua solidità rimane al 100%.
  • Nel tuo settore quali sono le particolarità che puoi trovare solo in Val di Fiemme?
    Per chi come me lavora in ambito boschivo, per le strade e per le sue infrastrutture, secondo me, la Val di Fiemme è la zona migliore di tutto il Trentino. Ho girato tanto in passato e qui in valle c’è una forte cultura del legno e si lavora veramente bene. Per esempio le strade sono già pensate per il transito dei camion. C’è una predisposizione imprenditoriale anche per il turismo, ma per il mondo del legname in modo particolare. 
  • Hai nominato il turismo, credi che questa ricchezza naturale possa essere una meta per un turismo naturalistico sostenibile?
    Certamente. Negli ultimi due anni, prima del Covid, il turismo montano è aumentato tantissimo. L’anno scorso per la prima volta ho avuto il divieto di circolare con il camion di giorno perchè c’erano troppe macchine per turismo. Quindi dall’anno scorso a luglio e agosto io ho dovuto lavorare di notte: dalle 10 di sera fino alle 6 di mattina. Adesso, a giugno, vedo già un intensificarsi del traffico e presto riprenderò a lavorare la notte. 
  • Parlando di orari, raccontaci una tua giornata tipo.
    Di solito punto la sveglia alle 4:30 o alle 5, faccio colazione e poi in base a dove sono stato chiamato parto e vado nel bosco. La mattina tendenzialmente incontro i boscaioli e faccio il carico dei tronchi. D’estate lo scarico avviene nei Comuni o presso la Magnifica Comunità. D'inverno invece questa operazione è più concentrata nelle segherie, quasi esclusivamente in provincia. È davvero raro che io esca dal Trentino. Di pomeriggio invece capita spesso che mi accordi con l’ente o con il cliente per il quale ho effettuato il trasporto per un servizio diverso, come per esempio l’accatastamento e la sistemazione del legname.
  • Nella tua routine di lavoro tratti solo il legno tutto l’anno?
    Durante l'inverno mi occupo anche dello sgombero della neve. Quando nevica non posso uscire  con il camion perchè rischio di rimanere bloccato, quindi ho deciso di attrezzarmi con dei mezzi e strumenti per spalare la neve. Ho iniziato per necessità, per poter lavorare anche in inverno, ora questa attività è diventata parte del mio lavoro. Gli orari sono un po’ folli, perchè è necessario che già a partire dalla mattina presto le strade siano libere quindi è un lavoro prevalentemente notturno; oltre ad essere parte della mia attività è un servizio utile alla comunità.
  • Ultimamente si parla molto di crisi climatica e siccità. Riscontri questo problema in Val di Fiemme? 
    Purtroppo sì, quest’anno ha nevicato la metà dello scorso anno, e questo ha causato principalmente una certa siccità dei torrenti, che si alimentano dalla neve in quota, che a sua volta porta siccità nei boschi in bassa quota. Questo comporta una più veloce proliferazione del bostrico, oltre che una maggiore instabilità delle zone di terra più secca. 
  • Qual è la cosa più bella per te del lavorare nella Val di Fiemme?
    Sicuramente i paesaggi e tutto l’ambiente circostante, anche perchè io sono estremamente legato a questa Valle. Ma c’è anche un fattore di vita. Qui c’è tutto: ogni tipo di produzione, turismo, lavoro, luoghi dove andare in vacanza. Non manca una dimensione paesana, ma con tutti i comfort di una grande città. Non me ne andrei mai.