
Enea Lazzeri, giovane tecnico audio della Val di Fiemme, ha trovato nella musica non solo una passione,
ma anche una direzione di vita. Dopo aver messo da parte per un periodo questo mondo, oggi lo
vive ogni giorno tra eventi, registrazioni e collaborazioni con realtà locali come Radio Fiemme.
- Buongiorno Enea, raccontaci un po' di te: di cosa ti occupi?
Buongiorno, mi chiamo Enea, ho quasi 24 anni e vengo da Capriana, in Val di Fiemme. Fin da piccolo
sono cresciuto in un ambiente dove la musica aveva un ruolo importante: mio padre canta nei cori di
montagna e mia madre suona il pianoforte, quindi in casa non è mai mancata.
Oggi lavoro principalmente come tecnico audio. Collaboro con Radio Fiemme, dove mi occupo sia della
parte tecnica in sede sia del supporto agli eventi dal vivo. Ad esempio, ho seguito l’evento Suan Rock a
Ziano, una tre giorni dedicata alla musica rock, dove ho prevalentemente supportato la diretta in radio
oltre che la preparazione strutturale per la diretta stessa.
Oltre alla radio, mi capita di lavorare come tecnico audio freelance per eventi locali, concerti e
manifestazioni culturali, sia in Valle che fuori.
- Quale percorso di vita ti ha portato fin qui?
Dopo le scuole medie ho studiato Biotecnologie Sanitarie a Civezzano, cercando nel tempo libero di
coltivare la mia passione per la chitarra. Purtroppo la scuola di musica era lontana e, nonostante diversi
tentativi, ho dovuto rinunciare.
Mi sono diplomato durante il periodo del Covid, in un momento particolare che mi ha spinto a riflettere
molto sul mio futuro. In quel periodo ho capito che un lavoro in ambito clinico, per quanto interessante,
non era quello che desideravo davvero. Così, dopo la maturità, ho deciso di prendermi un anno per
pensarci.
Durante quell’anno ho seguito un corso di chitarra elettrica che mi ha fatto riscoprire la passione per la
musica e mi ha spinto a volerci lavorare.
Nel 2021 mi sono iscritto all’APM, una scuola di alta formazione musicale in Piemonte. È un corso molto
selettivo, intensivo, della durata di sei mesi, con lezioni dal lunedì al venerdì, otto ore al giorno. Alla fine
ho ottenuto un diploma come Tecnico di produzione musicale. È un’esperienza che mi ha dato tanto,
anche a livello di contatti professionali.
Grazie alla scuola ho iniziato un tirocinio presso MetroREC, uno studio di produzione e registrazione a
Riva. Lì ho scoperto un ambiente dinamico, pieno di eventi e opportunità. Grazie al tirocinio ho iniziato ad
aprirmi al mondo dei audio per eventi.
A 21 anni ho aperto la partita IVA per lavorare in modo indipendente. Ho lavorato a Riva occupandomi di
montaggio palchi e impianti audio, e poi come assistente fonico a Bibione.
Anche se stavo lavorando bene, mi mancava un contesto dove poter crescere davvero. Così ho deciso di
tornare in Valle, cercando un ambiente più vicino al mio modo di essere. Qui ho iniziato a collaborare con
un piccolo service, insieme a un ragazzo che conoscevo già. Poi, intorno a marzo 2024, è iniziata la mia
collaborazione con Radio Fiemme, dove lavoro tuttora. Parte del mio lavoro si svolge in sede, l’altra parte
è legata agli eventi.
- Da dove nasce la passione per la musica?
La mia passione per la musica nasce da quando ero bambino. I miei genitori ci tenevano che io avessi
degli hobby. Tra tutte le attività, sono stato io a scegliere la chitarra: dopo aver fatto un giro tra vari
strumenti per capire quale mi ispirasse di più, ho capito che era quello più adatto a me.
In realtà, la musica è sempre stata presente in famiglia. Mio padre canta nei cori di montagna, mia madre
suona il pianoforte e anche mio nonno suonava la fisarmonica. È una cosa che si respira nella nostra
valle: in Val di Fiemme la musica fa parte della cultura locale. C’è una forte tradizione legata agli
strumenti popolari, come la fisarmonica, e in generale molte persone, anche nei paesi piccoli, suonano
uno strumento. È quasi normale crescere con questo tipo di influenza.
Ho capito che mi sarebbe piaciuto produrre musica grazie al corso di chitarra elettrica. Da lì ho iniziato a
registrare qualcosa per conto mio, più per passione personale che per condividerlo. È da un po’ che non
registro, ma mi piacerebbe riprendere e tornare a creare.
- Per te, qual è il valore di vivere in valle e far parte della comunità locale?
Per me vivere in Valle ha un valore profondo, sia a livello umano che professionale. Ho avuto modo di
lavorare anche fuori, ad esempio a Riva del Garda, dove a volte mi sentivo solo un numero, una figura
tecnica tra tante, qualcuno che semplicemente montava e smontava attrezzature. In certi ambienti sei
solo una presenza in più, e la tua identità passa in secondo piano.
Qui in Valle è diverso. C'è una rete di relazioni reali, un senso di comunità. Chi lavora nella musica o negli
eventi sa che prima o poi ci si conosce tutti. Nascono collaborazioni, si lavora molto con il passaparola, e
spesso ci si dà una mano a vicenda. Di lavoro ce n’è per tutti, ma soprattutto c’è spazio per crescere
insieme.
La Valle offre anche una grande ricchezza culturale. Ogni angolo ha qualcosa da proporre: piccoli eventi,
attività, iniziative promosse da associazioni o dall’APT. È un territorio vivo, che ti permette di iniziare in
piccolo, di sperimentare, di sbagliare e imparare. Non è una realtà che ti schiaccia, ma anzi ti accoglie e ti
offre l’occasione di costruire qualcosa, passo dopo passo.
Un esempio concreto è Radio Fiemme, dove lavoro attualmente. È una realtà che crede nei giovani e
viene sostenuta anche da fondi come quelli della Cassa Rurale. Dal punto di vista lavorativo, offre
opportunità simili ad altre realtà. Ma nei giovani è più facile trovare nuove idee e innovazione, come
succede naturalmente con ogni generazione.
In radio c’è anche un’attenzione particolare all’aspetto educativo, portata avanti in modo spontaneo da
uno dei due titolari, che già in passato si occupava di questi temi.
Forse è una mia impressione personale, ma qui si percepisce davvero un’idea di scambio: se io do
qualcosa alla comunità, la comunità mi restituisce. È un ecosistema vero, dove conta il valore delle
persone, non solo quello del loro lavoro.