
Sara Magnago e Greta Giacomuzzi, insieme a Diego Cavada, sono le fondatrici della Cooperativa Il Pettirosso, nata per offrire uno spazio di accoglienza e supporto alle famiglie. Con sede a Castello di Fiemme, la cooperativa propone attività educative e ricreative per bambini, ragazzi e adulti, creando un ambiente familiare e attento alle relazioni.
- Buongiorno Sara e Greta, raccontateci un po' di voi, di cosa vi occupate?
Sara: Sono originaria di Civezzano ma da 11 anni vivo a Castello di Fiemme. Il mio percorso è partito dalla criminologia per poi orientarsi verso l’educazione, con un’attenzione particolare alla fascia preadolescenziale, adolescenziale e giovane adulta. Ho sempre sentito forte il bisogno di creare spazi di ascolto e accoglienza per le famiglie, dove ci fosse davvero attenzione alle relazioni. È proprio da questo desiderio e anche dopo l’esperienza di incontri protetti di Spazio Neutro che, grazie all’incontro con Greta Giacomuzzi, Diego Cavada e altre persone, è nata la Cooperativa Il Pettirosso.
Sono educatrice professionale sanitaria, con diversi percorsi di specializzazione tra cui disturbi del comportamento in ambito scolastico, sostegno alla genitorialità e maternità e nel 2024 un master in Diritti, tutela e protezione dei minori. All’interno del Pettirosso sono presidente, referente legale e mi occupo in particolare dei progetti educativi per bambini e ragazzi di diversi gradi di istruzione, dalla scuola elementare in avanti oltre a percorsi specifici rivolti alle famiglie.
Greta: Vivo da sempre a Castello di Fiemme. Sono educatrice e pedagogista, da sempre appassionata del mondo dell’infanzia. Dopo la laurea triennale in Educatore nei Servizi per l’Infanzia (Bologna, 2012), ho proseguito con la magistrale in Pedagogia (Bologna, 2019) e un corso di alta formazione sul sostegno alla genitorialità. Ho lavorato nei nidi d’infanzia e nidi tagesmutter, occupandomi dei più piccoli, da 3 mesi a 3 anni e ho svolto incontri protetti di Spazio Neutro. Insieme abbiamo sentito il bisogno di creare qualcosa di nuovo, attento e accogliente per le famiglie del territorio. Così è nato Il Pettirosso. Oggi sono vicepresidente della cooperativa e referente per la fascia 0-6 anni. Seguo progetti educativi dedicati alla prima infanzia e mi occupo anche della gestione complessiva del Pettirosso.
- Quale percorso di vita ti ha portato fin qui?
Greta: Quando Sara mi ha proposto di costruire qualcosa insieme, ho sentito subito che era la strada giusta. È stato un percorso lungo, fatto di tanta progettazione e confronto. All’epoca non ero ancora mamma, ma vivevo il mondo delle famiglie attraverso i genitori che incontravo ogni giorno al nido. Sentivo il bisogno di riaccendere il mio entusiasmo sul piano lavorativo, e Il Pettirosso è stato per me proprio questo: un mix di progetti diversi, impegnativi ma stimolanti, che mi tengono la mente sempre attiva. Non c’è monotonia, ogni giorno è diverso, e questo – anche a livello personale – mi ha aiutato tanto a crescere e a vedere le cose da tante
sfaccettature.
Sara: Il mio percorso è iniziato con un sogno universitario, ma è davvero diventato concreto quando ho avuto il mio primo bambino e mi sono confrontata con molte difficoltà. Studiavo temi complessi, spesso legati al disagio familiare: psichiatria, allontanamenti, fragilità. Proprio da lì è nato il grande sogno di creare qualcosa di diverso. Mi sono trasferita a Castello di Fiemme per amore, e con il tempo è cresciuta in me l’esigenza di concretizzare quel sogno: trovare o costruire un luogo che fosse davvero accogliente, sicuro, protetto. Un posto che sapesse di casa, dove le famiglie potessero sentirsi libere di aprirsi, raccontarsi, trovare ascolto e sostegno autentico. E così è nato Il Pettirosso.
- Come è strutturata Il Pettirosso? Di cosa si occupa?
Il Pettirosso è una cooperativa sociale nata tre anni fa per offrire un punto di riferimento alle famiglie del territorio. Offre supporto a bambini, ragazzi e adulti, organizzando attività educative e ricreative in base alle diverse fasce d’età. Dai laboratori per i più piccoli agli incontri per adolescenti e genitori, ogni attività nasce dal desiderio di creare spazi di crescita e relazione. La nostra sede è pensata proprio come uno spazio di incontro: accogliente, sicuro, familiare. Un luogo dove si costruisce fiducia, giorno dopo giorno. Essendo una cooperativa sociale, crediamo nel valore del mutualismo e del volontariato. Tutti coloro che partecipano portano un contributo prezioso, e ognuno può proporre idee, condividere bisogni. Le famiglie non sono solo destinatarie dei servizi: sono protagoniste. Anche nel supporto compiti, ad esempio, non si tratta solo di “fare i compiti”, ma di trovare strategie insieme anche insieme ai genitori.
All’interno del Pettirosso, oltre alle attività che abbiamo raccontato, Diego, insegnante di coro e musicista, propone lezioni di pianoforte individuali o di coppia o, in sinergia con noi educatori, vengono realizzati progetti che vedono intrecciare la musica e l’educazione.
- Per voi, qual è il valore di vivere in valle e far parte della comunità locale?
Per noi vivere in Val di Fiemme significa far parte di una comunità legata alla natura e al territorio, che cerchiamo di valorizzare anche attraverso attività all’aperto. Nel nostro paese, Castello di Fiemme, il nostro progetto ha portato nuova energia e innovazione, coinvolgendo famiglie anche dai paesi vicini.
Anche se il percorso non è sempre stato facile, crediamo molto nella collaborazione e nella costruzione di una rete che sostenga davvero le famiglie. Abbiamo avuto la fortuna di collaborare con diverse realtà, soprattutto più piccole, e questo ha arricchito il nostro lavoro.
Il ritorno delle famiglie che si affidano a noi è il segno più importante: dimostra che stiamo costruendo fiducia, un seme che continua a crescere e a rafforzare la comunità