Newsletter aziende

Intervista a Zorzi Jader

Jader Zorzi

Jader Zorzi, titolare della “Zorzi Inox SAS” un’azienda che in Val di Fiemme e a livello nazionale ha una storia lunga oltre 400 anni e 14 generazioni.

La lavorazione dei metalli è una passione per Jader Zorzi, titolare della “Zorzi Inox SAS”. Nato a Cavalese nel 1976 è a capo dell’azienda di famiglia. Un’azienda che in Val di Fiemme e a livello nazionale ha una storia lunga oltre 400 anni e 14 generazioni, partita con la forgiatura del ferro (lavorazione che ancora viene praticata) e proseguita con quella dell’acciaio inox: recinzioni, parapetti, scale, accessori per centri benessere, arredamenti per interni, arredi urbani e perfino piscine.

  • Come ti sei avvicinato a questo settore?
    Mio papà aveva l’officina sotto casa quindi sin dalle elementari i pomeriggi li passavo lì. Indossavo il mio grembiule con tanta voglia di dare una mano, fare, copiare e costruire proprio come faceva mio padre. Ho frequentato l’istituto d’arte a Pozza di Fassa e nel proseguo della mia formazione ho seguito diversi corsi di approfondimento rispetto al mio settore di riferimento.
    Devo dire che non c’è mai stata costrizione o pressione da parte della mia famiglia perché io prendessi in mano questa attività. Ma la passione è andata sempre in crescendo e non ho mai dubitato o voluto fare altro. Oggi sono veramente molto contento ed entusiasta di potermi occupare dell’attività di famiglia.
  • Un’attività che ha oltre 400 anni di vita. È esatto?
    Si, abbiamo 400 anni di certificati. Alcuni anni fa in occasione dei 150 anni d’Italia, l’Unione Camere di Roma ha fatto una ricerca chiedendo alle aziende storiche di mandare dei documenti. Noi abbiamo iniziato a fare questa ricerca. Negli archivi della Chiesa abbiamo trovato documentazione che dimostra che anche i nostri avi facevano questo tipo di lavoro fin dal 1600. Erano fabbri. Siamo stati chiamati da Roma ad un evento nel quale venivano invitate le 150 aziende più storiche d’Italia. Alla premiazione, assieme a noi, dalla Provincia autonoma di Trento vi erano altre cinque aziende. Siamo risultati la più antica azienda della provincia. A livello nazionale siamo risultati la terza più antica come attività artigiana e la quattordicesima come impresa (sia industriale che artigiana). E la prima in assoluto in ambito officina – carpenteria.
  • Di cosa vi occupate?
    Mio nonno si occupava di lavori di forgiatura di utensili che servivano per attività che si svolgevano una volta: materiale e attrezzi per i boscaioli e per i lavori nei campi soprattutto. Era molto conosciuto in Alto Adige per la produzione dell’aratro, ne faceva veramente tanti e di ottima qualità. Qualcuno ancora nella Valle dell’Adige utilizza l’aratro che faceva mio nonno.
    Ad un certo punto è “sparito” il mestiere del boscaiolo come veniva inteso un tempo e in agricoltura i cavalli sono stati sostituiti dai trattori. L’evoluzione di questo settore ci ha portato sempre di più alla produzione di utensili da carpenteria. Per 40-50 anni l’officina ha spinto molto su questo settore. Adesso facciamo il 90-95% di produzione basato sull’acciaio inox. Realizziamo recinzioni, parapetti, scale, accessori per centri benessere, arredamenti per interni, arredi urbani, solo per fare alcuni esempi.
    Negli ultimi dieci anni abbiamo creato e sviluppato un altro prodotto. Creiamo piscine in acciaio inossidabile.
  • Com’è nata questa idea delle piscine?
    L’idea è venuta ispirandomi ad un albergo in Austria. Già lavoravo con grosse aziende per la costruzione di pezzi per la piscina (maniglione, soffione, bocchetta, scale, ecc…).
    Lavorando nel settore mi sono chiesto come è possibile che da noi non si riesca a sviluppare questa tipologia di prodotto. Mi sono confrontato con un’azienda a cui vendevo questi pezzi e ho chiesto banalmente: “ma perché non ne facciamo una?”. Ho presentato i ragionamenti che avevo fatto da prima su carta poi facendo delle prove di saldatura, piega, e costruzione per realizzare quel determinato prodotto. Dopo due mesi e mezzo eravamo già in consegna con la prima piscina. Costruita in officina e portata in cantiere. Mi sono presto accorto però che perdevo molta clientela appoggiandomi a terzi per quanto riguarda l’impianto di filtrazione, perciò, mi sono attrezzato per fornire il prodotto finito. E questo settore è cresciuto. Se la piscina è vicina ci occupiamo direttamente anche dell’assistenza, se invece è lontana negli anni ci siamo convenzionati con altre aziende che possano garantire un’ottima assistenza e manutenzione.
  • La pandemia ha influito sulla tua attività?
    Il Covid ha inciso sicuramente in maniera negativa soprattutto per quanto riguarda il settore delle piscine in acciaio inossidabile. I nostri clienti principali erano e sono, per quanto riguarda questo settore, albergatori e il mercato turistico è stato uno dei settori maggiormente colpiti da questa pandemia.
    Prima che arrivasse il Covid avevamo un buon anno e mezzo di lavoro confermato e, a causa di questa situazione, c’è stato un forte rallentamento. Si tratta di una tipologia di mercato che sicuramente poteva avere una buona prospettiva. Solamente ora inizia a muoversi qualcosa, ma ovviamente sono tutti ancora molto cauti su questo tipo di investimento.
  • Che tipologia di clientela avete?
    Lavoro bene anche all’estero, soprattutto in Svizzera, dove ho già esportato le mie piscine. Ora ho un grosso preventivo per Montecarlo e ho un lavoro anche in Brasile. Appena passerà il Covid lo porteremo avanti.
  • Che sogni hai per il futuro?
    Ho tanti sogni, un sacco di cose che vorrei fare ma innanzitutto vorrei lavorare con tranquillità che adesso non c’è e di certo il periodo non aiuta. Il sogno più grande è che i miei figli seguissero e si appassionassero a questo lavoro, sperando che possano portare avanti l’attività di famiglia.