
Il clima sta cambiando, e con esso aumentano anche i rischi legati a eventi naturali come terremoti, alluvioni, frane o esondazioni. Per questo motivo, il legislatore ha deciso di introdurre un obbligo che riguarda tutte le imprese italiane: stipulare una polizza assicurativa contro i rischi catastrofali.
Il clima sta cambiando, e con esso aumentano anche i rischi legati a eventi naturali come terremoti, alluvioni, frane o esondazioni. Per questo motivo, il legislatore ha deciso di introdurre un obbligo che riguarda tutte le imprese italiane: stipulare una polizza assicurativa contro i rischi catastrofali.
Questa misura è contenuta nella Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 213/2023), ed è stata confermata e regolamentata da provvedimenti successivi. L’obiettivo? Garantire un livello minimo di protezione economica per le imprese, affinché possano affrontare danni gravi senza compromettere la propria operatività.
Scadenza: 31 marzo 2025 Tutte le imprese iscritte al Registro delle Imprese dovranno attivare una polizza assicurativa entro il 31 marzo 2025. Per le imprese del settore pesca e acquacoltura, la scadenza è prorogata al 31 dicembre 2025.
Chi è obbligato ad assicurarsi?
L’obbligo riguarda tutte le imprese con sede legale in Italia e le imprese con sede all’estero, ma con una sede operativa stabile in Italia.
Quindi parliamo di un ampio spettro di soggetti: dal parrucchiere al panettiere, dall’officina meccanica al giostraio, dalle piccole attività artigiane ai B&B familiari, tutti sono chiamati ad adeguarsi, purché siano iscritti al Registro Imprese.
Sono esclusi solo: - gli imprenditori agricoli, già coperti da altri strumenti pubblici; - i professionisti non iscritti al Registro Imprese (ad esempio uno studio legale individuale); - le attività registrate solo nel REA e non nel Registro Imprese.
Quali beni devono essere assicurati?
La legge individua con precisione i beni che devono essere coperti da assicurazione:
● terreni
● fabbricati
● impianti e macchinari
● attrezzature industriali e commerciali
Sono esclusi invece: - le merci e i magazzini; - i fabbricati in costruzione; - gli immobili abusivi o non autorizzati; - i beni mobili registrati, come auto o barche.
Anche se i beni non sono di proprietà dell’impresa ma vengono utilizzati tramite affitto, leasing o usufrutto, l’obbligo assicurativo ricade comunque su chi li utilizza, se il proprietario non ha già stipulato una polizza.
Come funziona la polizza?
La polizza copre solo i danni materiali e diretti provocati da:
- terremoti - frane - inondazioni - esondazioni - alluvioni Non sono coperti i danni indiretti (come l’interruzione dell’attività o il calo di fatturato) e nemmeno eventi come mareggiate, bombe d’acqua o infiltrazioni lente. Tuttavia, questi rischi possono essere coperti volontariamente con polizze integrative.
Il valore assicurabile viene calcolato in base:
● al costo di ricostruzione (per i fabbricati),
● al valore di rimpiazzo (per impianti, macchinari e attrezzature),
● e al costo di bonifica e ripristino (per i terreni).
E se non mi adeguo?
Anche se non è prevista una multa diretta per chi non si assicura, le conseguenze possono essere molto serie:
● l’impresa potrebbe non avere accesso a contributi pubblici o agevolazioni in caso di calamità;
● in caso di danni, dovrà coprire tutto di tasca propria, con potenziali gravi ripercussioni economiche.
Cosa devono fare ora le imprese?
Se sei titolare di un’impresa – grande o piccola che sia – e sei iscritto al Registro Imprese, è il momento di:
1. Verificare se la tua attività rientra tra quelle obbligate.
2. Identificare i beni da assicurare.
3. Contattare il tuo assicuratore per adeguare o attivare la polizza entro il termine previsto.
Le compagnie assicurative hanno tempo fino al 31 marzo 2025 per aggiornare i loro prodotti alle nuove disposizioni, ma per molte attività è possibile agire subito, anche in caso di polizze già attive (l’adeguamento avverrà al primo rinnovo utile).