
Dal 2024 è entrato in vigore un nuovo obbligo per le imprese italiane: stipulare una polizza assicurativa a copertura dei danni derivanti da eventi naturali come terremoti, alluvioni o frane. Si tratta di una misura introdotta per tutelare il patrimonio aziendale e, allo stesso tempo, responsabilizzare le imprese nel prevenire i rischi legati al territorio. Ma cosa succede in caso di mancato adempimento? Con gli ultimi aggiornamenti normativi e interpretativi, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MiMiT) ha chiarito il quadro sanzionatorio e le modalità con cui le pubbliche amministrazioni dovranno gestire eventuali inadempienze.
L’obbligo assicurativo: cosa prevede
Introdotto dalla Legge di Bilancio 2024, l’obbligo riguarda tutte le imprese iscritte al Registro delle Imprese, che devono assicurarsi contro i danni a beni materiali (fabbricati, impianti, attrezzature) provocati da calamità naturali.
Le scadenze per la stipula sono diverse a seconda della dimensione aziendale:
- 1° ottobre 2025 per le medie imprese;
- 31 dicembre 2025 per le piccole e micro imprese.
Cosa succede se l’impresa non si assicura
La norma stabilisce che la mancata stipula della polizza deve essere tenuta in considerazione nell’assegnazione di fondi pubblici, come contributi, agevolazioni o sovvenzioni.
Tuttavia, il Ministero ha chiarito due aspetti fondamentali:
1. La norma non è automatica: ogni Pubblica Amministrazione dovrà decidere come e quando applicare l’esclusione all’interno dei propri bandi o provvedimenti.
2. Non ha effetti retroattivi: le imprese non rischiano di perdere fondi già ottenuti prima dell’entrata in vigore dei provvedimenti di recepimento.
In sintesi
L’obbligo assicurativo riguarda tutte le imprese iscritte al Registro Imprese, che dovranno stipulare una polizza contro danni da calamità naturali, come terremoti o alluvioni, per proteggere i beni materiali iscritti a bilancio.
Le tempistiche variano in base alla dimensione aziendale: le medie imprese dovranno adeguarsi entro il primo ottobre 2025, mentre per le piccole e micro imprese la scadenza è fissata al 31 dicembre dello stesso anno.
Chi non si adegua non subirà una sanzione diretta, ma potrà vedersi negare l’accesso a contributi o agevolazioni pubbliche future. È importante sottolineare che tale esclusione non scatta automaticamente: sarà ogni singola amministrazione pubblica a stabilire se e come applicarla, integrandola nei propri provvedimenti. Inoltre, questo vincolo avrà effetto solo per le domande presentate dopo l’adozione dei provvedimenti attuativi. In altre parole, la mancata assicurazione non avrà impatti retroattivi su fondi già concessi o richiesti in precedenza.
Il ruolo delle amministrazioni pubbliche
Ogni amministrazione che gestisce misure di sostegno o agevolazione dovrà stabilire con appositi atti come tener conto dell’eventuale mancata assicurazione. Questo significa che non tutte le misure pubbliche applicheranno automaticamente l’esclusione: sarà necessario verificare, caso per caso, i singoli regolamenti o bandi.
Conclusione
Il nuovo obbligo assicurativo rappresenta un importante passo verso una maggiore responsabilizzazione delle imprese in materia di protezione del proprio patrimonio e di gestione del rischio. Tuttavia, gli effetti concreti in termini di accesso a fondi pubblici dipenderanno dalle scelte operative delle singole amministrazioni. Le imprese devono quindi monitorare con attenzione sia le scadenze sia le future indicazioni contenute nei bandi pubblici, per evitare di trovarsi escluse per un mancato adempimento.