
Quando una società di persone o uno studio associato vuole utilizzare in compensazione crediti d’imposta superiori a 5.000 euro, la normativa richiede un passaggio fondamentale: l’apposizione del visto di conformità. Si tratta di un controllo formale, eseguito da un professionista abilitato o da un CAF imprese, che serve a certificare la correttezza dei dati indicati in dichiarazione e il rispetto delle regole fiscali.
In particolare, questo obbligo riguarda anche i casi di ritrasferimento delle ritenute d’acconto dai soci o associati alla società/studio associato, situazione frequente nella pratica. Proprio per facilitare il lavoro di verifica, è stata predisposta una check-list operativa che accompagna il Modello Redditi 2025 SP.
I riferimenti normativi
L’obbligo del visto nasce dall’art. 1, comma 574, della Legge 147/2013, poi modificato dal DL 50/2017, e ripreso in successive circolari dell’Agenzia delle Entrate. In sostanza, senza il visto non è possibile compensare crediti oltre i 5.000 euro tramite F24. Inoltre, i crediti possono essere utilizzati solo dal decimo giorno successivo alla presentazione della dichiarazione.
Cosa controlla il professionista
Il compito del professionista è quello di verificare che tutti i dati dichiarati siano coerenti e documentati. La check-list aiuta a passare in rassegna i punti principali, come:
● l’esistenza e la regolare tenuta delle scritture contabili (registri IVA, libro giornale, libro inventari, registro beni ammortizzabili, ecc.);
● la corrispondenza tra scritture contabili e dati riportati nei quadri della dichiarazione (RF per la contabilità ordinaria, RG per la semplificata, RE per gli studi associati);
● la corretta indicazione di detrazioni, crediti d’imposta e ritenute subite;
● la presenza del consenso dei soci/associati al ritrasferimento delle ritenute non utilizzate, riportando in dichiarazione importi e nominativi;
● la gestione delle eccedenze di ritenute degli anni precedenti e il loro utilizzo in compensazione.
La logica della check-list
La check-list non è un adempimento formale fine a sé stesso, ma uno strumento che tutela sia l’impresa sia il professionista. Attraverso una verifica puntuale, si riducono i rischi di errori, si rende trasparente il percorso dei crediti d’imposta e si garantisce la possibilità di utilizzarli senza contestazioni.
In sintesi
Per poter compensare crediti d’imposta oltre i 5.000 euro nel modello F24, le società di persone e gli studi associati devono apporre il visto di conformità sulla dichiarazione dei redditi. La check-list operativa è uno strumento pratico per certificare la regolarità delle scritture, la corretta imputazione di ritenute e crediti, e il consenso dei soci al ritrasferimento delle ritenute.
Un passaggio tecnico, ma fondamentale, per dare solidità e sicurezza all’utilizzo dei crediti