
Dal 2024 le imprese italiane hanno un nuovo obbligo: stipulare una polizza assicurativa contro i danni da calamità naturali ed eventi catastrofali (terremoti, alluvioni, frane, esondazioni). Questa misura è stata introdotta per rafforzare la tutela delle aziende e garantire maggiore stabilità in caso di eventi straordinari. L’obbligo scatta in momenti diversi a seconda della dimensione dell’impresa: dal 1° ottobre 2025 per le medie imprese e dal 31 dicembre 2025 per le piccole e micro imprese.
Recentemente, il MiMiT ha chiarito quali incentivi saranno preclusi a chi non rispetterà l’obbligo assicurativo.
Chi deve stipulare la polizza
La polizza è obbligatoria per tutte le imprese iscritte al Registro Imprese, con sede in Italia o con stabile organizzazione nel nostro Paese.
Sono esclusi solo gli imprenditori agricoli, che già beneficiano del Fondo mutualistico nazionale per i danni meteoclimatici alle produzioni agricole.
Quali beni coprire
La copertura deve riguardare i beni materiali usati nell’attività d’impresa:
● terreni e fabbricati,
● impianti e macchinari,
● attrezzature industriali e commerciali.
Sono esclusi solo i beni già assicurati da altre polizze simili, anche se stipulate da soggetti diversi dall’impresa.
Le conseguenze se non si stipula la polizza
Non è prevista una sanzione diretta, ma la mancanza della polizza avrà effetti pratici molto rilevanti: le imprese inadempienti non potranno accedere a determinati incentivi pubblici. Il MiMiT, con decreto del 18 giugno 2025, ha individuato le agevolazioni che saranno bloccate in assenza della copertura assicurativa.
Gli incentivi preclusi
Chi non stipula la polizza non potrà accedere, tra gli altri, a:
● Contratti di sviluppo;
● Incentivi per la riqualificazione delle aree di crisi industriale;
● Smart & Start per le start-up innovative;
● Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali;
● Agevolazioni per progetti di ricerca e sviluppo nell’economia circolare;
● Incentivi per energia rinnovabile nelle PMI;
● Agevolazioni per imprese dell’economia sociale.
Il divieto di accesso agli incentivi non scatterà per tutti nello stesso momento, ma varierà in base alla dimensione dell’impresa. Le grandi imprese saranno le prime a dover adeguarsi, con la scadenza fissata al 30 giugno 2025. Per le medie imprese ci sarà un po’ più di tempo, fino al 2 ottobre 2025, mentre le piccole e micro imprese avranno come termine ultimo il 1°gennaio 2026. In questo modo, le realtà più piccole potranno organizzarsi con più calma e programmare la sottoscrizione della polizza senza fretta.
In sintesi
Tutte le imprese devono dotarsi di una polizza catastrofale entro le scadenze previste, pena l’esclusione da importanti incentivi e agevolazioni gestiti dal MiMiT. Non ci sono multe dirette, ma il rischio è quello di perdere accesso a strumenti fondamentali per la crescita, l’innovazione e la competitività.